Capoeira inclusiva: uno sport per tutti!
Molto spesso gli sport vengono associati a particolari tappe della nostra vita. Ci sono sport che non vengono nemmeno presi in considerazione dopo una certa età. Eppure i limiti che spesso ci poniamo sono più che altro mentali. Ci preoccupiamo troppo spesso di quelli che possono essere i giudizi altrui, perdendo spesso delle possibilità.
Non è questo il caso di Marina, un altro membro del nostro fantastico gruppo, conosciuta nel mondo della capoeira con l’apelido Simpatia, sua innegabile qualità oltre alla gentilezza e alla disponibilità.
L’abbiamo incontrata virtualmente la scorsa settimana, le abbiamo spiegato il nostro progetto e il nostro obiettivo e lei senza esitare, ha accettato di rispondere alle nostre domande.

Cosa ti ha spinto a scegliere la capoeira come sport?
Ho iniziato a praticarla circa 10 anni fa, per caso. Amo molto ballare, ero iscritta in una scuola di balli caraibici e mi hanno proposto di fare una prova di capoeira. Ho partecipato a un paio di lezioni senza neanche sapere cosa andassi a fare, pensavo si trattasse di un ballo ma sin da subito mi sono resa conto che non era una semplice danza ma si trattava di una vera e propria disciplina sportiva.
All’inizio ero titubante, ma al tempo stesso incuriosita, ho voluto mettermi alla prova, così ho scoperto il mondo della capoeira: uno sport completo, non una semplice attività fisica. Con la pratica della capoeira infatti si allena la flessibilità del corpo, l’equilibrio, s’imparano ad eseguire delle piccole acrobazie, si canta e a volte si balla anche!
Il mondo della capoeira infatti non si limita all’esecuzione della disciplina stessa ma include al sui interno tutta una serie di attività folkloristiche tipiche del Brasile.
Il nostro gruppo ha organizzato negli anni, laboratori di Jongo, esibizioni e spettacoli di Maculelê e lezioni di Samba.

Quanti anni avevi quando hai cominciato?
Ho iniziato a 50 anni e mi spiace averla scoperta solo così tardi!
Non sarò mai atletica e prestante come gli altri atleti (camarada), ma non mi interessa, io sono felice di praticarla! Nella vita faccio l’impiegata e il mio lavoro mi costringe ad una vita sedentaria. Sono responsabile amministrativo delle risorse umane, con impegni professionali pesanti, la capoeira mi aiuta a svuotare la mente. Devi fare attenzione agli esercizi che svolgi, devi memorizzare le sequenze che ti insegnano, devi suonare gli strumenti musicali che accompagnano il gioco, devi cantare:
Non hai tempo per pensare ai problemi!
Nelle altre attività che ho praticato mi sono sempre sentita un po’ come il “brutto anatroccolo“, con la capoeira no, non ho mai avuto questa impressione e anche se non sono bravissima, con le mie difficoltà vado avanti ugualmente. La capoeira è bella per questo, chiunque la può praticare, ognuno con le sue capacità, ma con determinazione e perseveranza si fanno dei piccoli/grandi progressi.
Da quando pratico la capoeira non soffro più di mal di schiena. Sarà lo stretching?

Per concludere possiamo senza dubbio affermare che la capoeira è uno sport inclusivo. La sua pratica può essere adattata a qualsiasi età senza esclusioni e limiti: è uno sport completo e poliedrico che si adatta a chiunque.
Non ponetevi limiti e mettetevi alla prova, proprio come ha fatto Marina!