Fra danza e cultura: il jongo

Fra danza e tradizione il jongo appartiene alle arti correlate alla pratica della capoeira

Che cos’è il Jongo?

Il Jongo, anche detto Caxambu, è un ritmo che ha le sue origini nella regione africana del Congo-Angola. È arrivato in Brasile con gli schiavi africani portarti nelle colonie per lavorare nelle piantagioni di caffè delle ragioni di Vale do Rio Paraiba, nella parte interna dello stato di Rio de Janeiro, Minas Gerais e San Paolo.

La domanda di mano d’opera da occupare nelle miniere e nelle piantagioni di caffè intensificò il traffico di schiavi . Con la decadenza economica delle altre regioni del Brasile una quantità enorme di schiavi migrò nelle ragioni del Sud Est del paese; la popolazione si trovò così formata da africani per la maggior parte di discendenza Bantu.

L’influenza della cultura Bantu è stata fondamentale per la formazione della cultura brasiliana.

Per calmare le rivolte e per “calmare” la sofferenza degli schiavi nelle piantagioni, i proprietari terrieri permettevano che questi danzassero il Jongo durante i giorni dei santi cattolici. Il Jongo nasce come una danza profana per il semplice divertimento, ma era concessa solamente in occasione di una ricorrenza religiosa. 

Anticamente solo le persone anziane potevano entrare nella roda. I giovani restavano fuori osservando. Gli anziani erano molto severi con i più giovani ed esigevano molto impegno e rispetto per poter apprendere i segreti del jongo detti “mirongas” e i suoi punti fondamentali.

I punti del Jongo hanno un linguaggio metaforico cifrato che ha bisogno di molta esperienza per essere compreso.

I jongueros erano una via di mezzo fra dei poeti e degli stregoni

si sfidavano nella roda di jongo e che con il potere delle parole e una grande concentrazione, cercavano di colpire l’avversario per mezzo della “poesia del punto di Jongo”.

L’avversario che riceveva un  punto enigmatico doveva prontamente decifrarlo e rispondere in modo da “disfare il punto”. Se questo non fosse avvenuto restava stregato “legato”, fino a svenire, perdere la voce, o anche morire all’istante.

Attualmente questi fatti non verificano più.

I jongeros, danzano molte volte scalzi ed indossano i vestiti di tutti i giorni. Il jongo è una danza di roda e di “umbigada”. Una coppia alla volta si dirige verso il centro della roda girando in senso anti orario.

L’umbigada nel jongo è fatta con i corpi lontani. Quando un altro Jonguero entra nella roda deve chiede il permesso. Nel Jongo da Serrinha (che è quello che attualmente viene più utilizzato” esiste un passo chiamato “Tabìa”, che consiste in un movimento a terra molto accentuato del piede destro.

Gli strumenti del jongo

Il Jongo è danzato al suono di due tamburi uno grave (caxambu o tambu) e uno acuto (candongueiro).

Caxambu e Candongueriro

Questi tamburi sono ricavati da tronchi di albero scavati e un pezzo di pelle fissato con dei cunei a una delle estremità.

Sono di origine Bantu e sono conosciuti in Angola come “ngoma”. Prima che il Jongo cominci sono scaldati con il calore del fuoco che essicca la pelle e affina il suono.

I tamburi sono sacri in quanto gli viene attribuito il potere di di comunicare con l’altro mondo, con i  defunti andando a trovare chi “vive lontano”. All’inizio della roda i Jongueros vanno a chiedere ai tamburi la benedizione sfiorando la loro pelle in segno di rispetto. 

(Fonte: www.jongodaserrinha.org)

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